L'Asteroide sta Arrivando
Come l'editoria classica sta brucando l'ultima erba mentre in cielo brilla un asteroide grande come una città.
Un editore Italiano che pubblica anche in francese e in inglese mi ha chiesto i diritti di pubblicazione di Nerdvana in Francia. Appena mi ha scritto ero contento: sapevo che in Italia non aveva senso per me pubblicare o distribuire con altri, ma pensavo che vendere i diritti per i mercati in cui non vendo io direttamente avrebbe avuto senso economicamente. Sapevo che mi avrebbero offerto molto poco rispetto a quanto margino io in Italia, ma immaginavo che ne valesse in ogni caso la pena.
Mi sbagliavo.
Come temevo la cifra a copia offerta si è rivelata ridicola per come lavoro io, anche se assolutamente in linea con l'editoria "classica". Ho ovviamente rifiutato cordialmente. Se mai arriverà un Nerdvana in francese, vorrà dire che me lo sarò pubblicato da solo, magari in collaborazione con qualche creator francese. Di sicuro non c’è modo che io lavori con gli editori classici.
Spiego al volo perché potrei essere frainteso da chi non sa di che parlo.
Tutti gli editori indipendenti sono legati mani e piedi ai distributori e alle librerie. Sul prezzo di vendita il 55/60% va al distributore, il 25/30% va alla libreria. Quello che resta all’editore (e all’autore). Cioè chi fa materialmente il libro, l’autore e l’editore, guadagnano il 10/20% del prezzo di vendita. È una roba che vi avevo già raccontato, ma dopo questo incontro ho dovuto ritoccare le percentuali, fino a qualche anno fa i distributori prendevano il 50%, la situazione è ulteriormente peggiorata a quanto pare.
Cosa fa l’editore a questo punto? Pubblica una infinità di libri sperando che almeno uno abbia successo. Tecnica “UZI”. L’editore con cui ho parlato, che è medio-piccolo, pubblica ottanta nuovi titoli all’anno. Questo perché ogni libro viene stampato in una tiratura iniziale di 1/2000 copie (stampate in Cina, che costa la metà esatta dell’Italia) e poi le manda al distributore. Questo le divide e le spedisce insieme a tutti gli altri libri “del mese” alle varie librerie italiane. La libreria si vede arrivare un bel pallet di decine di libri e li posiziona dove ritiene più opportuno, con visibilità pari a zero nella maggior parte dei casi. Due mesi dopo l’invenduto torna al distributore, che lo rimanda all’editore. 2000 copie stampate? 2/300 vendute se va bene. 500 se va benissimo. 1000 copie vendute? Successo incredibile per l’Italia. Margine per l’editore per ogni libro? spicci.
Questo meccanismo totalmente folle ha anche altri risvolti negativi: tutti questi libri in uscita ogni mese e ammassati nello stesso negozio, sullo stesso scaffale, portano ad una pazzesca corsa al prezzo più basso e allo sconto più alto, pur di vendere qualcosa. In Italia abbiamo dovuto fare una legge per vietare gli sconti sui libri appena usciti, tanto per farvi capire in che situazione da manicomio viviamo. Quindi i margini, già ridicoli per l’editore, si riducono della metà e oltre.
La promozione dei libri è inesistente. Le attività social basilari. Le collaborazioni con influencer preistoriche. Ancora si fanno le presentazioni in libreria con l’autore, una spesa senza nessun senso logico ai miei occhi, dove devi spostare un poveraccio per mezza Italia per fargli incontrare 20 persone per incontro. Quegli stessi soldi spesi per una attività su Instagram o TikTok raggiungerebbero 20000 persone. Ma lasciamo stare.
Io, come sapete, vendo solo in vendita diretta, a prezzi percepiti come alti (ma parliamone… siamo stati abituati a vederli come alti quando alti non lo sono per niente!) e non faccio mai sconti sui libri. Pubblico pochissimi libri, di alta qualità sia nel contenuto che nella forma… e vendo i nuovi titoli solo in prevendita! Io stampo solo i libri che già ho venduto. Non ho resi. Non spreco carta. Non mi affido alle librerie per vendere i miei libri. Non pago oltre la metà del prezzo di copertina ai distributori. E non sono ricattabile in nessuna maniera (su questo ce ne sarebbe da dire! Ce ne sarebbe cari distributori, ma evito di rischiare denunce)
Praticamente vivo in un altro mondo rispetto a questi editori. Quando gliene parlo spalancano gli occhi.
Questo per chiarire di che parliamo. Ma torniamo all’inizio.
Mi è stato offerto meno di un euro a copia venduta per il mercato francese. Vuol dire che mi danno un anticipo sulla prima tiratura di 2000 copie e poi io non vedo mai più soldi perché prima che vendano 2000 copie passeranno gli anni. Questo è quello che offrono di base anche ad un autore ovviamente. Poi ci chiediamo perché gli scrittori muoiono di fame.
Capite quanto ha cambiato le cose Kindle Direct Publishing per i romanzieri? È ancora tutto inesplorato. È ancora tutto fermo e preistorico. Questi non hanno capito l’era dei blog che ormai è finita, figurati se anche solo inquadrano l’era dei creator che stiamo vivendo già da diversi anni.
Mi chiedete perché non vado alla Fiera del Libro: a fare che? A parlare coi dinosauri?
Gli ho chiesto quanto vendono in vendita diretta rispetto al totale. Ha cambiato discorso.
Gli ho chiesto perché non spingono di più la vendita diretta rispetto alla distribuzione. “Perché è difficile”.
A me solo di avvocato mi costava la metà di quello che mi ha offerto, per verificare e ritrattare l’eventuale contratto. Non sono certo uno che firma la prima bozza. Piuttosto che dare via i diritti di pubblicazione per la Francia di un mio libro a 1000€ non lo pubblico proprio, per principio.
Ci sono autori che pur di pubblicare il loro libro, con qualunque editore, accettano questi termini. È ora di finirla. Anzi: finirà. Per forza.
Sta già finendo: l’asteroide non lo vogliamo vedere, ma è già nel cielo da oltre vent’anni.
Abbiamo smesso di guardare i cieli