Era ora. Sono decenni che i "proprietari" di stabilimenti balneari, guadagnano offrendo praticamente nulla. Nel 2023 è inaccettabile che il lido sia un ombrellone, un bar, e due servizi igienici pagati a peso d'oro (quest'anno dalle mie parti, Salerno e provincia, non meno di 25 euro al giorno, più parcheggio) quando ci sono magari giovani con idee imprenditoriali nuove e più attente ai servizi ed al costo.
Parto dal presupposto che faccio parte di una famiglia di bagnini (storia lunga che nasce da ben prima della guerra) e che quindi la mia opinione può essere di parte. Ma la mia domanda è: perché all’asta? Qual è il senso di concedere per qualche anno le concessioni al miglior offerente? Perché io vedo solo due strade possibili a riguardo: la prima è che ci ritroveremmo con le solite società straricche che arrivano con montagne di soldi, nessuno sarà più in grado di competere e le concessioni saranno loro finché vivranno. La seconda strada invece, se nessun straricco si farà vivo, è che ci ritroveremo con delle spiagge con servizi poveri e mal messe, poiché la breve durata della concessione non permetterà investimenti.
Trovo quindi la questione delle aste un errore che potrebbe danneggiare il turismo balneare. Oltre che ingiusto.
Sono invece d’accordo sul costo ridicolo della concessione e della pratica del subaffitto. Questi secondo me sarebbero da regolamentare il prima possibile.
Trovo imbarazzante che si sia fatta sempre tanta opposizione alla normativa europea che di fatto rende il tutto regolamentato.
Avendo vissuto in tanti stabilimenti, mi meraviglio di chi oggi piange miseria quando vedi bagnini che vanno via pieni di soldi di cui purtroppo anche generalizzando c'è tanto tanto nero.
Con la squadra di disabili cerebrali che c'è ora al governo continueranno a far finta di nulla. Tanto le sanzioni le paghiamo noi che gli frega.
La spiaggia è un bene di tutti qualsiasi legge dovrebbe partire da questo presupposto.
Era ora. Sono decenni che i "proprietari" di stabilimenti balneari, guadagnano offrendo praticamente nulla. Nel 2023 è inaccettabile che il lido sia un ombrellone, un bar, e due servizi igienici pagati a peso d'oro (quest'anno dalle mie parti, Salerno e provincia, non meno di 25 euro al giorno, più parcheggio) quando ci sono magari giovani con idee imprenditoriali nuove e più attente ai servizi ed al costo.
Parto dal presupposto che faccio parte di una famiglia di bagnini (storia lunga che nasce da ben prima della guerra) e che quindi la mia opinione può essere di parte. Ma la mia domanda è: perché all’asta? Qual è il senso di concedere per qualche anno le concessioni al miglior offerente? Perché io vedo solo due strade possibili a riguardo: la prima è che ci ritroveremmo con le solite società straricche che arrivano con montagne di soldi, nessuno sarà più in grado di competere e le concessioni saranno loro finché vivranno. La seconda strada invece, se nessun straricco si farà vivo, è che ci ritroveremo con delle spiagge con servizi poveri e mal messe, poiché la breve durata della concessione non permetterà investimenti.
Trovo quindi la questione delle aste un errore che potrebbe danneggiare il turismo balneare. Oltre che ingiusto.
Sono invece d’accordo sul costo ridicolo della concessione e della pratica del subaffitto. Questi secondo me sarebbero da regolamentare il prima possibile.
Trovo imbarazzante che si sia fatta sempre tanta opposizione alla normativa europea che di fatto rende il tutto regolamentato.
Avendo vissuto in tanti stabilimenti, mi meraviglio di chi oggi piange miseria quando vedi bagnini che vanno via pieni di soldi di cui purtroppo anche generalizzando c'è tanto tanto nero.